giovedì 12 dicembre 2019

Mi perdoni, ma Lei è veramente indietro!






: a Natale siamo tutti più ritardati, altro che più buoni.
Vaghiamo imbambolati, con lo sguardo assente e la bocca aperta.
È proprio un mese difficile, dicembre, se sei allergica al nichel ma di più alle persone.
E se hai l’emicrania.
Adesso, per esempio, dopo l’ennesima visita per controllare il livello di sfarfalleggiamento della mia istamina, necessito di tornare subito a casa per imbottirmi di qualcosa che inibisca il martello pneumatico che, lo so, sta per sfondarmi il cranio.
Non c’è un buco per mettere la macchina. Come al solito, direi, abitando in centro.
Però vedo arrivare lui, come un miraggio, come un’oasi nel deserto, con le chiavi in mano.
Dal modo in cui trascina le cosce mollicce e da come ha parcheggiato, a un metro dal marciapiede, campano che non sia proprio l’aquilotto più sveglio del nido.
Inoltre, ha una borsa in mano e la faccia di uno che vuole solo posarla in auto, per poi tornare a essere un inutile e ciondolante accumulatore di regali di Natale senza sentimento.
Ma io mi illudo, talvolta.
Perciò gli faccio italianamente il gesto del “Va via?”.
Mi guarda con un “Eh?” che gli sfonda le tempie e gli si piazza nello sguardo, già naturalmente bovino.
Allora, comprendendo un evidente deficit cognitivo, glielo scandisco con il labiale: VA VIA?.
Mi ri-guarda e, cercando di decifrare questo oscuro codice atlantico con cui sto provando a comunicare con lui, accenna un saluto.
Cioè, mi saluta! ‘Sto cretino mi fa ciao con la manina!
A questo punto, sempre italianamente, gesticolando nemmeno fossi al mercato del pesce, gli dico “No, non ha capito. VA VIA?” con sottinteso un porcatroia inversamente proporzionale alla mia pazienza.
Lui, continuando a non capire, frustrato più dalla circostanza che dalla sua idiozia, fa spallucce, apre la macchina, butta la borsa sul sedile e NO, NON VA UN CAZZO VIA, cvd.
Infatti torna da dove è venuto, a sprecare fiato ed esistenza in Corso.
E io resto lì, affranta, meditando se andargli dietro e schiacciarlo con tutte le ruote e rispedirlo alla Madre Terra o stare buona e accumulare punti karma.
Scelgo la seconda ma un educato “Mi perdoni, ma Lei è veramente indietro, caro mio!” glielo urlo.
Perché, è vero, a Natale siamo tutti più ritardati.
Ma qualcuno, raga, qualcuno lo è decisamente di più.

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