mercoledì 11 marzo 2020

Con cosa, per cosa, di cosa è morto Cristo?





: a cosa serve la filosofia?
Te la fanno sempre, ‘sta domanda, che sia per perculo, per polemica o per sincera curiosità.
Dovremmo saperlo tutti a cosa serva, eh. Alla fine sono solo duemilacinquecento anni... vabbè.
A cosa serve?
Ci sono migliaia di risposte autorevoli, brillanti, ironiche, romantiche, serie.
Poi c’è la mia.
La filosofia serve a non dire cazzate a caso e a non porsi problemi a caso, otturando quel cesso che chiamiamo “mente” con merda inutile e dannosa.
Tipo - per fare un esempio che fa all’amore con questo contesto storico/biologico - al primo semestre di questa adorabile facoltà ti viene insegnata una cosa molto gustosa che ti servirà per risolvere una buona fetta di dispute future: la differenza tra causalità (causazione) e correlazione.
Se conosceste questa differenza, vi salterebbe subito all’occhio che “morire CON Coronavirus” è diverso da “morire PER Coronavirus” e “morire DI Coronavirus”.
La differenza non è solo linguistica o scientifica, è concettuale: causalità vs correlazione, appunto.
Per spiegarlo come lo spiegherei a Trenitalia (la finezza, la finezza!): un conto è il rapporto causa/effetto per cui l’effetto è la conseguenza della causa, altro conto è il rapporto tra due cose che sono semplicemente “vicine”, che accadono in concomitanza, anche solo per sfiga o culo, per dire.
Un conto è il rapporto madre/figlio, altro conto è pascolare semplicemente insieme in questa distesa di letame chiamata “vita”, per fare un esempio per cui chi ha veramente i controcoglioni filosofici mi sputerebbe addosso.
La causa è ciò che risponde alla domanda “Perché?”.
La correlazione non risponde a un “Perché?” o, meglio, non risponde a quel “Perché?” bello cicciotto che soddisfa le brame di noi bomber del sapere.
E, parlando di causa, vale la pena considerare la sua portata ontologica.
Il cosiddetto “colpo di grazia” è una causa, certo. Ma non è una “causona” bella tosta.
Tipo, “Cristo è morto di freddo”. Può essere che abbia avuto ANCHE freddo, certo: era bell’e nudo. Ma possiamo dire che sia morto DI freddo? No, infatti ci abbiamo guadagnato anche un utile modo di dire.
Tipo, ancora, ciò che ha fatto morire Freddie Mercury è stata, di fatto, una polmonite.
Ma sarebbe morto lo stesso se non fosse stato così debilitato dall’AIDS?
Con certezza chi può dirlo ma, insomma, probabilmente col cazzo che sarebbe morto!
Anche se è col cazzo che è morto, in effetti, ma questa credo sia una divagazione dettata dai miei interessi personali, per carità, dimenticatela subito.
Comunque, tornando a noi e al nostro buffet di scenari possibili: un conto è morire CON Coronavirus, cioè il paziente, tra le altre cose, aveva anche il Coronavirus ma è morto, che ne so, durante un trasporto; un conto è morire PER Coronavirus, cioè il paziente era già molto debilitato per i cazzi suoi e ha ricevuto un nefasto colpo di grazia; un conto è morire DI Coronavirus, cioè il paziente, in buono stato di salute, si è beccato il virus ed è morto (e infiniti eccetera).
Ora, avete intuito il punto, nonostante i miei deliri?
Non l’avete intuito?
Beh, a settembre, se passerà questo momento, riapriranno le iscrizioni.
Pensateci.

(Ari, perdonami per ciò che ho semplificato e per ciò che non ho considerato e per il modo in cui l’ho fatto.)

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