lunedì 9 marzo 2020

Ma lo sapete che c’è un’ordinanza?






: sciacallaggio è lucrare sulla tragedia.
Materialmente, approfittando dell’assenza o della paura delle persone.
Mediaticamente, approfittando dell’ignoranza o della paura delle persone.
In entrambi i casi, lo sciacallaggio è deprecabile.
Deprecabile è spacciarsi per infermieri che fanno tamponi a domicilio per fottere i vecchietti.
Deprecabile è far pagare un disinfettante venti euro.
Altrettanto deprecabile, però, è far uscire servizi giornalistici utili a null’altro che mettere carne psicotica al fuoco della psicosi.
A cosa può servire piazzarsi su un binario di Milano Centrale e chiedere a quei quattro mentecatti che stanno per salire su un treno per Napoli perché lo facciano, nonostante le indicazioni?
A dimostrare che c’è gente stronza? Ignorante? Priva di buonsenso e senso civico?
Ah, beh, che dimostrazione coi controcazzi!
Che inchiesta!
Che giornalismo d’assalto!
E che provocazione domandare loro: “Ma lo sapete che c’è un’ordinanza?”!
Ma, abbi pazienza, ma cosa gliene fotte dell’ordinanza?
È come chiedere a un falso invalido se non si senta un po’ nammerda. E non ci si sente no, altrimenti mica la farebbe una cosa così becera!
Fatti due domande, invece, se aspiri alla credibilità intellettuale, sul perché il popolo sia lasciato libero di agire, in un momento così delicato.
Un popolo, tra l’altro, notoriamente non di eroi morali.
Fatti due domande sul perché sia possibile e allo stesso tempo vietato circolare.
Fatti due domande sul perché non ci fosse un cazzo di controllore a chiedere ai passeggeri: “Ma dove minchia andate?”.
Fatti due domande sul perché sia lasciato al libero arbitrio del popolo scegliere se stare a casa o andare a fanculo.
Interrogati sui concetti di “libertà”, “divieto”, “responsabilità”, ecc.
Ma non farmi perdere dei minuti in cui ancora respiro per ‘sta fuffa.
Ché ne ho i polmoni pieni.

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