martedì 13 novembre 2018

Argomento principe







: CHI NON TROMBA ANTI-ABORTISTA È, È!
Poi ne parliamo seriamente, eh, di questa “mozione per la prevenzione dell’aborto e il sostegno della maternità”.

Anzi, parliamone adesso.

1- “Se una donna si prende la responsabilità di fare CERTE COSE, allora si deve prendere la responsabilità di rimanere incinta e QUINDI di tenere un eventuale bambino”.

Certe cose.
Nel 2018, il piacere per eccellenza, è ancora definito “certe cose”. Cose che richiedono addirittura responsabilità.
Il che mi crea schifo, ovviamente, ma prima di tutto tristezza: sono sempre molto triste quando qualcuno si priva volontariamente di qualcosa di figo per colpa dei paletti che ha conficcati nel cranio. Perché, se tu lo chiami “certe cose”, o non lo fai, o lo fai male, vergognandotene, o lo fai solo per figliare.
E il sesso finalizzato esclusivamente alla procreazione mi fa evaporare lo spirito. Mi svuota: pensate a quanto possa essere divertente approcciarsi a ( e accoppiarsi con) qualcuno che non ha nemmeno il coraggio di pronunciarla la parola “sesso”, figuriamoci metterla in pratica. Pensate a che relazione scoppiettante possa essere, quella con un elemento del genere. Una festa, proprio.
(Ho tutta una teoria sugli anti-abortisti integralisti e al loro preoccuparsi inutilmente, dato che secondo me possiedono il miglior contraccettivo esistente, ma non è questa la sede!)

2- “L’aborto è omicidio!”
Gnek.
L’aborto è un’interruzione di gravidanza.
Possiamo equipararlo a un omicidio?
L’omicidio cos’è? Ci avete riflettuto, prima di sparare minchiate?
Perché, sapete, per dire che l’aborto è un omicidio dovete prima sapere cosa sia un omicidio. Se no, beh, chevvelodicoaffare?
L’omicidio (secondo me, secondo il resto del mondo furbo e secondo Wikipedia) è una soppressione di una vita umana, di un essere umano. Un essere umano in atto, non un feto, che è un essere umano in potenza.
Un feto non è “persona”, ci siamo?
Anche perché, cosa è “persona”? Ci avete mai pensato? No? Allora, magari, prima di parlare, rifletteteci.
Un feto non è un essere umano, se ci intendiamo su cosa sia un essere umano.
Lo diventerà, forse, ma non lo è ancora.
È un peccato (laico, eh), privare alcune cellule della possibilità di diventare qualcos’altro?
Forse. Ma è nulla rispetto al mettere al mondo qualcuno di non voluto e pregiudicare negativamente (e per sempre) la sua esistenza.
Su questo punto non vado oltre, dico solo che, talvolta, l’aborto è un atto necessario. Che vi scombussoli i sentimenti o meno.

3- “Ma se quelli pro-aborto fossero stati abortiti?”

Eh?
Beh, non saremmo qui ad aver a che fare con te, per esempio. Il che mi porta direttamente a un gran sospiro, sospiro con un retrogusto di rimpianto.

4. “Ti concedo l’aborto solo per motivi di salute!”

Uhm.
Salute? In che senso?
Salute di chi?
Fisica o mentale?
Non fa differenza?
E le gravidanze a seguito di una violenza sessuale? Le portiamo avanti? Le ha comunque volute Dio, giusto?


5- “Vuoi abortire? Bene, allora ti paghi tutta l’operazione. Echeccavolo, tu sbagli e la sanità paga?”

Ah, perciò ne facciamo una questione di soldi?
Ma non stavamo parlando di “vita”?
Di “morale”?
Di “diritto”?
Apperò!
Poi, notare bene il TU SBAGLI.
Fai sesso e qualcosa va storto ma a sbagliare sei tu, capito?
Hai osato provare un piacere fine a se stesso, cazzo!, che imperdonabile errore!

6- “Una donna, nel momento in cui rimane incinta, non è più padrona del proprio corpo.”

No, infatti.
Il padrone chi è, perciò? Il nascituro?
O, scavando nel più profondo della tua affermazione: tu? Tu sai chi è padrone di cosa?

7- Il meglio assoluto:

“PIUTTOSTO FALLO NASCERE E LASCIALO IN OSPEDALE. O DALLO IN ADOZIONE!”

Ecco, questa è la migliore. Questo è l’acme dell’idiozia umana.
Questa è la massima espressione del nostro fallimento, come specie.
Piuttosto che abortire, abbandona il bambino.
O regalalo.
Smerciare la vita umana perché, hey!, la vita è importante, eh.
“Non si gioca con la vita.”
“Non decidi tu, per un’altra vita.”
E poi sei pronto a gettarla come spazzatura.
Ignoranza, fondamentalismo e incoerenza: i cancri del mondo.


Nessuno tocchi la 194.
Nessuno, nessun politico o aspirante tale, si permetta di instillare il dubbio su una delle più grandi conquiste dell’umanità.
Anche se sul fatto che sia o meno “morale” potremmo discuterne all’infinito, l’aborto deve essere “legale”. Deve, non ci sono altre opzioni.
Morale vs legge, raga.
Sempre.
Potete pensare che sia scorretto eticamente, sentimentalmente, o qualunque altro “mente”, ma non potete desiderare che ritorni illegale abortire.
La legge deve tutelare tutte le vittime o le eventuali vittime.
I bambini non voluti.
I bambini nati per egoismo.
Le donne abusate.
Eccetera.
Fate i bravi.

P.S. Questo è il mio argomento principe.
La cosa sulla quale ho “sudato più carte”.
La cosa sulla quale ho scritto di più, nell’intimità della mia cameretta. E nel profondo della mia anima.
Parlatene con me.

Nessun commento:

Posta un commento