giovedì 8 novembre 2018

Chi è la coGliona, alla fine?






: raga, vi racconto questa storia in cui alla fine si scopre che una persona è cogliona.
Martedì mi sveglio alle ore 6 per recarmi in un ufficio lontanuccio da casa, che chiamerò “Purgatorio”, per una pratica alquanto delicata, che chiamerò “cambio di sesso”.
Sono davanti alla porta un minuto prima che apra, sono la prima, mi fanno entrare con comodo, con tutta la calma mista a saccenteria tipica del Purgatorio.
“Salve, sono qui per il cambio di sesso.”
- Ah, beh, è una faccenda un po’ complicata.
“Lo so, per questo sono qui. Avessi potuto farlo da sola nell’intimità della mia cameretta, l’avrei fatto. Avessi potuto sostituire autonomamente il mio organo genitale di base con uno erettile, l’avrei fatto.”

... smanetta al computer...

- No, guardi, noi non possiamo aiutarla. Deve rivolgersi a Caronte.
“Ah. Ma, veramente, è stato proprio Caronte a dirmi di venire qui.”
- Non so cosa dirle. Vada da Caronte.

Sono le 9.15 di un fottuto martedì ottobrino.
Caronte apre il suo ufficio alle 14.30.
Me la devo grattare per cinque ore.
Passano quattro ore e cosa faccio?
Mi metto furbescamente già in coda?
Ma va, meglio prolungare l’improduttivo ma appagante grattage!
E, infatti, arrivo davanti all’ufficio e ho mille persone davanti.
Passo due ore in piedi ma poi, avendo un treno da prendere, sono costretta ad abbandonare la coda.
“Ritenterò venerdì!”, penso, carica di irritante ottimismo.

Venerdì:
Sono le 9 e sono già in coda: non mi fotterai, caro Caronte, non oggi.
Oggi ho le redini del mio destino in mano.
È fatta, sto per cambiare sesso.
Entro.
“Salve, sono qui per il cambio di sesso. La faccenda è complicata, lo so. Il Purgatorio mi ha detto di tornare qui.”

...smanetta al computer...
...chiama al telefono il Purgatorio...
... schiocca la lingua.

- Eh, no, devono aiutarti loro. Io non ho questo potere, la tua situazione è troppo delicata!
“Ok, lo so, però sono stati loro a mandarmi qui martedì!”
- Eh, mi dispiace. Ma se vai adesso c’è la signora con cui ho appena parlato al telefono, lei può aiutarti! Giuro!
“Ma adesso ci saranno mille anime in coda!”

E, per l’appunto: mi reco in Purgatorio e ci sono millemila anime in attesa di essere traghettate a fanculo.
Io ho il numero B 05.
Siamo alla A cazzi a mazzi.
A un certo punto una ragazzina tanto cara mi dice:
- Io devo andare, ti do il mio numero. Non è molto, è il B 03, però è già qualcosa!

Non è qualcosa, angelo mio!, equivale a un’ora di coda in meno!
La ringrazio, commossa e fiduciosa nella nuova classe dirigente.

Però.
Però io ho questo problema di avere una morale che è stoica alla pari di un corvo che come fine ultimo ha il rosicchiare i coglioni dei malfattori.
È giusto accettare quel numero e passare davanti alle persone che sono in coda da prima di me?
È veramente giusto?
Potrebbe, dato che è da martedì che giro come la merda nei tubi e me lo meriterei. 
Ma non per me.
Per me e la mia morale logorante, non è giusto.
Perciò do il regalo ricevuto dall’angelica ragazzina a chi spetta veramente, ovvero a chi ha un numero antecedente al mio.
Io guadagno comunque una posizione, zero sensi di colpa, viva la vita.
Se non fosse che io, astuta come un koala fatto di popper, non mi sono accorta che la stessa fila di persone sia composta sia da chi deve cambiare sesso, sia da chi deve semplicemente fare una liposuzione: gli impiegati in Purgatorio sono due, uno per il cambio di sesso e l’altro per gli altri interventi.
Infatti, esce un tizio e urla:
- Chi è qui per il cambio di sesso???
E una ragazzina si infila nell’ufficio, schizzando come un ratto in una cucina.
Così, senza chiedersi se per caso ci sia qualcun altro prima di lei.
Così, senza il minimo scrupolo.
Né morale, né civile, né stocazzo.

E, alla fine del Pippone, chi è la cogliona di cui ho spoilerato all’inizio?

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