giovedì 8 novembre 2018

Spiona di emozioni altrui






: ogni sera, in stazione, vedo questa scena:
una madre e i suoi due figlioletti aspettano che un uomo scenda dal treno e i bambini, appena lo vedono, gli corrono incontro urlando “Papààà!” e gli saltano in braccio, riempiendolo di baci.
Accade ogni giorno, ma lo accolgono come se non lo vedessero da mesi.
E non importa quanto la mia giornata sia stata schifosa, quanto mi sia arrabbiata con me medesima o con altri, quella scena quotidiana, quella felicità così coerente con se stessa, è balsamo, è bellezza terapeutica.
E, forse, è proprio questo il senso della vita: essere una fottuta spiona di emozioni altrui, a quanto pare.

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